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Fonti di disturbo - Rifiuti in mare

rifiuti inmare.jpgPurtroppo il mare come pure le grotte continentali, sono luoghi fuori dalla portata della normale osservazione. Questo ha indotto, nel tempo, ad usare il mare in maniera sistematica e le grotte in via sporadica, come discariche, con un conseguente scadimento della qualità delle acque destinate alla balneazione e un degrado dei fondali.


Il tema viene trattato da GIONHA con la mappatura georeferenziata dei rifiuti nell’area transfrontaliera a partire dai dati della Toscana raccolti da ARPAT attraverso l’applicazione del protocollo nazionale che permette di misurare sia i popolamenti ittici, sia i rifiuti di origine antropica. In parallelo viene realizzata, dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Livorno, un’azione pilota di raccolta dei rifiuti e pulitura dei fondali a più di 50 m di profondità sia sulla costa ligure che toscana con la partecipazione attiva dei pescatori, associazioni ambientaliste, comuni e turisti.
 

Mappatura georeferenziata dei rifiuti

Le attività di monitoraggio sulla risorsa ittica, svolte durante le campagne di pesca scientifica a strascico, hanno mostrato la consistenza di questi rifiuti in mare. Le attività del progetto GIONHA su tale argomento prevedono la mappatura georeferenziata dei rifiuti nell’area transfrontaliera a partire dai dati della Toscana raccolti da ARPAT durante lo svolgimento delle campagne di pesca scientifica a strascico (dati GRUND e MEDLEM). Le catture ittiche possono essere correlate con la presenza dei rifiuti antropici, stimando che in un’ora, su tutto il territorio dell’arcipelago toscano, si possono trarre a bordo del peschereccio circa 40 kg di rifiuti.
 

Azioni pilota

Il progetto GIONHA prevede un’azione pilota di raccolta dei rifiuti presenti sui fondali con profondità maggiore di 50 m, promossa e realizzata dalla Regione Liguria, in collaborazione con l’Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente (OLPA) e la Provincia di Livorno. La raccolta è realizzata dai pescatori partecipanti all’iniziativa impiegando le reti a strascico, durante le calate di pesca. Per lo smaltimento a terra del materiale recuperato la metodologia elaborata prevede, per le successive fasi di smaltimento, il concorso dei comuni interessati, delle direzioni dei porti di attracco dei pescherecci coinvolti e delle ditte di smaltimento rifiuti.
Per ogni area di sbarco sarà assicurata la raccolta e la revisione delle informazioni provenienti dalle attività in mare attraverso il reperimento e l’elaborazione dei dati di apposite schede tecniche di rilevamento corredate di materiale fotografico. Tutte le schede compilate nel periodo di studio permetteranno a fine stagione di elaborare i dati finali.

Campagna  “Mare e fondali puliti”
Nel 2010 è già stata realizzata una campagna di pulizia dei fondali itinerante di sensibilizzazione “Mare e fondali puliti. L’iniziativa, realizzata dalla Regione Liguria in diversi comuni e porticcioli turistici lungo la costa ligure, ha coinvolto giovani esperti, pescatori professioni, subacquei, bagnanti e turisti in un’attività di pulizia di spiagge, specchi d’acqua e fondali con profondità inferiore ai 50m.

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