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Come funzionano gli avvistamenti

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mark per la fotoidentificazioneLa fotoidentificazione è uno dei metodi di censimento ampiamente applicato ai mammiferi marini, prevede l’uso di segni detti mark, naturalmente presenti sul corpo di molte specie di cetacei. I mark, come un’impronta digitale, permettono di riconoscere ogni individuo. La raccolta dei dati avviene, in questo caso, tramite la “cattura-fotografica”: durante ogni campionamento la parte del corpo maggiormente marcata di ogni esemplare viene fotografata. Un individuo ben riconoscibile è uno che presenta non una singola caratteristica ma un insieme di segni che risultano essere complessivamente distintivi e univoci per gli individui (Würsig & Jefferson, 1990).


La tecnica della foto-identificazione, con l’uso di mark naturali, presenta indubbi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali usate nella cattura-ricattura. Il più ovvio è che gli animali non vengo fisicamente catturati e marcati (Evans & Hammond, 2004): l’impatto sul comportamento e variazioni sul tasso di sopravvivenza dell’esemplare catturato vengono ridotte al minimo. Questo metodo si è ampiamente diffuso nello studio dei cetacei. Le specie studiate tramite foto-identificazione sono caratterizzate da diversi tipi di mark, che possono essere localizzati in diverse zone del corpo. Per ognuna di esse è importante individuare i mark più significativi. Non tutte le specie di cetacei presentano comunemente mark utili all’identificazione degli individui, ma tutte le specie possono presentare cicatrici dovute a particolari interazioni, spesso negative, con imbarcazioni o attrezzi da pesca. Non sono rari infatti gli avvistamenti di esemplari che presentano segni di eliche, o graffi dovuti ad intrappolamento nelle reti da pesca (linee disposte in parallelo e perpendicolare a costituire un reticolo) o nei palamiti (linea singola molto lunga). Nei casi più gravi si sono registrate ferite più profonde come porzioni mancanti della pinna caudale o collasso della pinna dorsale (Baird & Gorgone, 2005).


mark per la fotoindentificazioneAltri tipi di cicatrici possono essere dovuti ad attacchi da parte di predatori come squali od orche. Anche in questo caso dai segni lasciati si può risalire alla causa, in quanto i denti del predatore lasciano sovente cicatrici abbastanza riconoscibili. Nelle specie teutofaghe si possono riscontrare anche segni lasciati dai tentacoli dei cefalopodi di cui si nutrono, questi mark hanno una caratteristica forma circolare ad anelli singoli. Mark simili sono quelli lasciati dalle lamprede, che differiscono dai precedenti perché sono cerchi pieni nei quali la parte centrale è depressa. In molte specie di odontoceti sono presenti particolari colorazioni della pelle dovute all’azione di parassiti. Solitamente si presentano come aree scure irregolari o come punti bianchi circolari (Augher Méthé & Whitehead, 2007), localizzati in qualsiasi parte del corpo. Negli stadi più avanzati la malattia si manifesta in grandi aree circolari, bianche all’interno e con il bordo scuro in rilievo (Van Bressem et al., 2003). I mark più comunemente presenti nei cetacei sono (Auger Méthé & Whitehead, 2007; Gowans & Whitehead, 2001): tacche (notch in inglese), ovvero parti mancanti di tessuto lungo il bordo posteriore della pinna dorsale o della caudale; porzioni sporgenti (protruding piece), pezzi di tessuto sporgente dal margine posteriore della pinna dorsale; macchie dorsali (saddle patch), bande caratterizzata da una pigmentazione chiara, situate sul dorso, solitamente nella zona posteriore alla pinna dorsale; graffi (scrape) di vario colore, possono essere di diverso spessore e lunghezza. Possono essere linee singole, più linee parallele tra loro o che si intersecano; segni dentali (tooth rake), graffi multipli paralleli tra loro. Sono segni lasciati dai denti durante interazioni sociali (aggressive e non) intra- ed interspecifiche; tacca posteriore (back indentation), porzioni mancanti di tessuto alla base della pinna dorsale in posizione posteriore ad essa.
L’uso della tecnica di foto-identificazione nel tursiope è molto diffuso, poiché questa specie presenta mark naturali spesso molto evidenti. La parti del corpo che vengono fotografati sono la pinna ed i fianchi. È importante fotografare sia il lato destro che il sinistro di ogni esemplare, poiché i segni presenti nei due lati, molto frequentemente, non sono gli stessi.

 

Naturalmente, oltre a scattare fotografie più accurate possibili, vengono registrati i dati di tutte le uscite e, per ciascuna osservazione sono riportate le coordinate geografiche, il nome dell’animale eventualmente osservato, la struttura del gruppo (annotando eventuale presenza e numero di piccoli), i comportamenti e la durata dell’osservazione. I comportamenti sono classificati in categorie secondo la bibliografia classica: spostamenti, alimentazione, riposo, gioco, ecc. Durante il monitoraggio vengono registrate anche le interazioni tra i delfini e le attività della pesca artigianale.

 

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