Spiaggiamenti

individuo spiaggiato

Un fenomeno molto interessante e per alcuni aspetti dalle cause ancora misteriose, è lo spiaggiamento dei cetacei che può aver luogo per singoli individui o per gruppi numerosi.

Si distinguono comunque i casi in cui finiscono sulla riva animali morenti o già morti (soprattutto in occasione di forti mareggiate) ed il vero e proprio fenomeno dello spiaggiamento in cui animali ancora vivi, o grossi gruppi nel caso di specie gregarie, arrivano autonomamente e volontariamente in secco a riva o su fondali molto bassi. In questi casi, poi, l'animale muore in tempi molto brevi (alcune ore), a prescindere da eventuali patologie in atto, a causa di uno shock termico (non riuscendo più a disperdere in acqua il calore in eccesso prodotto dall'organismo) e per disidratazione dell'epidermide.

Non è comunque infrequente, lungo le nostre coste, imbattersi anche in una tartaruga o uno squalo morto o morente. O si sono spiaggiati a causa di patologie particolari, o sono animali morti in mare, magari speronati da un natante veloce (soprattutto per le tartarughe), o che sono andati a finire in uno dei tanti attrezzi da pesca in attività nei nostri mari.

Il progetto GIONHA prevede il monitoraggio degli spiaggiamenti, lo studio dello stato di salute delle popolazioni di tartarughe e cetacei e le indagini di laboratorio sugli esemplari spiaggiati sull'area transfrontaliera, in particolare la costa toscana e sarda. Le attività sono svolte dai soggetti appartenenti alle reti regionali per il soccorso e recupero dei mammiferi marini spiaggiati o in difficoltà con la collaborazione di soggetti di livello locale e nazionale che a vario titolo per studio, ricerca, conservazione si sono si sono sempre occupati di problematiche legati ai cetacei ed alle tartarughe marine. L'implementazione e il consolidamento delle attività a livello regionale e transfrontaliero di queste reti è sviluppato soprattutto grazie allo scambio di buone prassi.

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